Un’altalena di emozioni, il cuore a mille, come direbbe Calcutta, una partita che a quattro minuti dal termine sembrava in cassaforte, il ritorno del mai domo Fabriano, la bomba di Idiaru a 8” dalla fine che spazza via ogni fantasma di sconfitta, che per quanto visto nel computo del match sarebbe stato un delitto. Corato supera Fabriano 74-69 e mette in cascina i primi due mattoncini per la salvezza.

Il match parte con il freno a mano tirato ambe le parti, ma i padroni di casa, dopo 2’ di confusione tentano di imporre il ritmo al match e firmano il primo vantaggio con Mauro Stella (4-2 al 2’). La partita è molto equilibrata, così Amendolagine prova a dare la scossa al match con due triple delle sue, Antrops lo imita. In difesa Corato è un bunker impenetrabile e lascia solo 10 pti ai viaggianti. Alla prima pausa è 19-10.

I ritmi nel secondo quarto sono serrati, ma le percentuali realizzative stentano a crescere: Thiam da una parte, Stella dall’altra, rompono gli indugi, poi Gatti fa il Meluzzi della situazione e con due triple di fila la Janus torna sotto (23-19 al 15’). I neroverdi sfoderano la fisicità dei lunghi, Antrops, Cicivè e Marini lasciano le briciole agli uomini di coach Fantozzi, il numero 15 realizza anche dei punti importanti, prima di essere risparmiato da coach Verile a causa della spada di Damocle dei 4 falli sul groppone. Filiberto Drì (21 pti), fino ad allora non pervenuto dal punto di vista realizzativo, si accende all’improvviso con una delle sue bombe e fissa il punteggio sul 34-28.

Dopo la pausa lunga, i neroverdi escono dai blocchi in maniera devastante, Gints Antrops (17 pti) con due triple di fila firma il massimo vantaggio dopo 60” (40-30). Fabriano però non muore mai, men che meno con una vita da giocare: Boffelli, Dri e una bomba di Paparella (17 pti) riportano i biancazzurri a –1 (40-39 al 24’). I padroni di casa non si disuniscono, Smorra e Dri si danno battaglia dalla lunga distanza, Thiam con un tiro libero impatta sul pari 43 a metà tempo e addirittura si porta sul +5 (massimo vantaggio) con i soliti Dri e Paparella (46-51 al 27’). Nel momento più difficile del match sale in cattedra Andrea Morresi (14 pti, 4/8 da 3), che con Patrisio Cicivè riportano il muso avanti prima dell’ultima pausa: al 30’ è 53-51.

L’Adriatica industriale parte meglio anche nell’ultimo decisivo quarto: Morresi in 30” piazza due triple devastanti da potenziale k.o. che abbatterebbero chiunque. Corato sembra tenere con destrezza le redini del match, il solito Morresi e Cicivè (10 pti) portano i padroni di casa sul +10 a meno di 4’ dalla fine (70-60). Fabriano però ha sette vite, Paparella si prende sulle spalle la squadra e porta Fabriano ad un possesso di distacco a 1’ dalla fine, Fabriano per due volte ha la palla del potenziale sorpasso, ma due stoppate di un monumentale Gints Antrops e la tripla di un ottimo Efe Idiaru fissano il punteggio sul 74-69 finale. La festa così può partire, gli 800 del Palalosito, che hanno sostenuto la squadra con la stessa intensità per tutto il match, esplodono in un urlo liberatorio. Una vittoria bramata, sofferta, meritata.

Ora però non c’è tempo di festeggiare: giovedì si torna in campo: Corato va a Nardò, che reduce dalla sconfitta di misura a San Severo avrà voglia di rifarsi. Il primo piccolissimo obiettivo, cancellare lo “zero” in classifica, è stato raggiunto. Il lavoro, la voglia, la caparbietà, la determinazione, pagano sempre. E i neroverdi oggi l’hanno dimostrato alla grande.