Nella settimana dell’infortunio di Morresi, delle condizioni non perfette di Stella e Antrops, degli allenamenti con il contagocce, Corato dopo una partita a rincorrere (a 8’ dalla fine era a –16), arriva sino al 70-72 e sfiora l’impresa contro l’Amatori Pescara, una delle squadre più attrezzate per la vittoria finale.
Partenza al fulmicotone dei neroverdi che in un giro di lancette vanno sul 7-0, e mandano già in visibilio gli 800 del PalaLosito; Stella e Smorra fanno capire che sono in giornata e portano i neroverdi sul 12-4 al 2’. Gli ospiti in completo rosso non ci stanno e Capitanelli ne mette 5 di fila. La partita è vibrante e i padroni di casa sembrano prevalere, ma a metà tempo cambia l’inerzia del match: ancora Capitanelli e un ottimo Caverni impattano sul 14-14, Smorra realizza l’ultimo canestro neroverde del periodo a 4’ dalla fine, Potì (19 pti) allunga sino al 16-23 della prima sirena.
Cicivè (12 pti) realizza il primo punto del secondo quarto, ma la partita sembra saldamente nelle mani dei viaggianti, che allungano con D’Eustachio e Carpanzano (8 pti). Stella prova a tenere attaccati alla partita i suoi con un arresto e tiro dei suoi dal cuore dell’area, Serafini e Micevic sentenziano il 21-32 che gela il Palazzetto. Corato non è nella serata migliore al tiro (4/22 da 3 pti), ma è anche molto sfortunata, con il ferro che respinge ogni velleità di rimonta casalinga. D’altro canto Pescara non solo viaggia su medie di tutto rispetto (50%), ci pensano anche tabelle e ferri ad aiutare gli ospiti in alcune realizzazioni. Corato sembra aver smarrito la bussola, i biancorossi ne approfittano portandosi addirittura sul +16 (25-41 al 17’). Smorra sul finire del primo tempo realizza due liberi che fissano il punteggio sul 33-47.
Inizio di secondo tempo di marca neroverde con 4 punti firmati Idiaru (grande prestazione difensiva) e Smorra (16 pti), i ragazzi di coach Rajola non si scompongono e restituiscono il favore con Carpanzano e Potì. La partita è leggermente più equilibrata e Corato trova con più continuità il canestro, grazie anche ad un sontuoso Mauro Stella (25 pti e 6 ass). Le due squadre battagliano e rispondono colpo su colpo ad ogni azione andata a segno. Leo Marini è freddo dalla lunetta e fa 49-60, qualche istante dopo però il centro neroverde va fuori per doppio tecnico, aumentando ulteriormente i problemi di rotazione di coach Verile. Con uomini e forze al lumicino, Smorra e co. si portano sino al –6 a 2’ dal termine, un freddissimo Leonzio, prima dalla lunetta, poi dai 6,75 rispedisce indietro la risalita coratina. Dall’altra parte i neroverdi sbagliano 5 liberi consecutivi, che sembrano scrivere la parola fine sul match. A 10’ dal termine è 54-66.
Se ad inizio quarto la rimonta dell’Adriatica Industriale sembra utopia, l’avvio sprint dei rossi pare spegnere definitivamente tutti i sogni di gloria, con il duo Capitanelli-Potì. Corato però, come ha più volte dimostrato in questo inizio di stagione ha sette vite e Pescara fa l’errore madornale di non dare il colpo di grazia ad un avversario ferito ma non sconfitto. Cicivè e Antrops realizzano e portano i padroni di casa sul –10; qui si accende il PalaLosito, che come nei videogiochi ricarica la barra della vita dei propri beniamini, che come per magia riescono in maniera clamorosa e meravigliosa ad avvicinarsi a un possesso di distanza. Quattro minuti da incubo per i viaggianti: da +16 a +2, con un parziale di 14-0. Corato sembra aver dato tutto, ma ad un passo dall’impensabile ribaltone si riaccendono i tiratori scelti pescaresi che, entrambi sulla sirena, puniscono Corato dalla lunga distanza. Anche sul 70-78 Corato non si scoraggia e prima Cicivè e poi Antrops riportano Corato a –4 a 30” dalla fine, prima di arrendersi definitivamente. Pescara batte Corato 76-84 e stacca i pugliesi in classifica, portandosi a quota 8.
Dopo un inizio con handicap, Corato ha dimostrato il solito cuore, la solita grinta e nonostante un avversario fortissimo in giornata di grazia e una condizione fisica non ottimale dei suoi uomini più rappresentativi, è riuscita a dare filo da torcere ad una corazzata come Pescara, accarezzando persino il sogno di portare a casa i due punti. La seconda sconfitta di fila dopo quella di Ancona porta con se molte note positive, dal quale ripartire per affrontare la doppia trasferta a Teramo e Senigallia.