“Avellino 2, la vendetta”. Il sequel del film horror andato in scena al Pala Del Mauro nemmeno un mese fa è il secondo capitolo di una saga che avremmo voluto si interrompesse alla prima puntata. Invece gli uomini di coach Gesmundo al PalaDolmen di Bisceglie, offrono un’altra prova recitativa pessima, regia poco ispirata, attori fuori forma, copione lento e rivedibile, sceneggiatura non all’altezza, un film insomma che si candida di diritto per i Razzie Awards 2020 (Premio che va al peggior film dell’anno, una controparte dell’Oscar, ndr). Bisceglie domina per tutti i 40′ e porta a casa la contesa con il punteggio di 75-52, Corato perde il terzo derby su altrettanti giocati. Ma più che la sconfitta in sé, a fare rumore è l’estrema fatica che fa questa squadra ad offendere: 14 tiri da tre punti tentati, 11 liberi conquistati (solo 5 realizzati). Un’insieme di dati poco edificanti che certificano una nuova crisi neroverde, ammesso che la crisi fosse mai finita.
La cronaca del match ha ben poco da dire: inizio contratto delle due squadre, Corato argina bene le bocche da fuoco di casa, ma davanti latitano le soluzioni, così col minimo sforzo Marini e Drigo confezionano il 5-0 dopo 300 secondi di gara. Il canestro di Brunetti a metà quarto è solo un episodio isolato, Cantagalli e un Drigo da 21 punti scavano il primo solco. Kekovic prova a tenere su i suoi, ma il dominio casalingo è a tratti imbarazzante (18-5 all’8). Al rientro in campo Kekovic e Grilli firmano un mini parziale di 0-4, i due liberi di Zugno chiudono il quarto sul 20-9.
Pronti via, Cioppa firma due punti che lasciano ben sperare, Bisceglie non è nella miglior giornata, ma i viaggianti fanno tutto fuorché approfittarne. Tre minuti senza canestri ambo le parti, poi è Mazzarese ad andare a referto e sbloccare i suoi. Dri e capitan Chiriatti (200 presenze con i Lions) scavano la voragine, Idiaru prova a metterci una pezza, Cantagalli sentenzia e di fatto chiude la contesa con larghissimo anticipo (34-13 al 16′). I canestri neroverdi sono una rarità, Sereni trova il fondo della retina, ma è troppo poco per rinsavire il match e il centinaio di coratini giunti in terra biscegliese. Le medie dei padroni di casa non fanno paura (solo 2 punti negli ultimi 3 minuti e mezzo del quarto) ma Corato non punge mai e le distanze restano invariate: 38-18.
La pausa lunga non smuove l’animus pugnandi neroverde, di contro gli uomini di coach Marinelli entrano in campo ancor più affamati e desiderosi di sottomettere un avversario incapace di reagire. Cantagalli (16 pti, 8 reb) e Dri inaugurano il periodo con una tripla a testa, la risposta arriva da Mauro Stella, Kekovic e Brunetti, ma Corato da qui in poi non andrà mai sotto i 18 punti di scarto. Il garbage time continua, Drigo ne piazza cinque di fila e Corato è doppiata e alle corde (50-25 al 27′). Cantagalli ancora da lontano, Brunetti mette la prima bomba ospite dopo quasi 30′. Grilli, Idiaru e Chiriatti trovano il fondo della retina, le distanze non cambiano. All’ultima pausa è 56-35.
Drigo e Zugno da una parte, Serroni dall’altra: il canovaccio non cambia nemmeno nell’ultimo periodo. I Lions, pur giocando una partita non trascendentale, non rischiano in nessun caso, anzi, raggiungono il massimo vantaggio al 35′ con la tripla di Zugno (68-41). Il 7-11 degli ultimi 4′ serve alle statistiche e poco altro: Bisceglie batte Corato 75-52.
È davvero difficile commentare un match che di fatto non c’è mai stato. Niente alibi per una squadra che ha fallito la prova del “nove” dopo la buona prova casalinga contro Valmontone. I neroverdi formato trasferta non hanno quasi mai offerto prestazioni all’altezza e vincere solo tra le mura amiche potrebbe non bastare per raggiungere l’obiettivo playoff. Il 22 dicembre arriva LUISS Roma, la vittoria è d’obbligo, per chiudere in maniera positiva il 2019.