Smaltita con maturità e senza troppa difficoltà la sconfitta casalinga patita contro Pescara, Corato ha trascorso una settimana meno tribolata rispetto alla precedente e ha potuto lavorare con più serenità all’imminente sfida in programma domenica a Teramo, in quello che è a tutti gli effetti uno scontro diretto.

Gints Antrops e Mauro Stella sono tornati ad allenarsi con regolarità, è questa la buona notizia per coach Marco Verile, in un momento delicato della stagione. La prestazione contro Pescara ha sottolineato ancora una volta come i neroverdi riescano a restare attaccati alla partita per tutti i quaranta minuti, anche con avversari molto quotati come gli abruzzesi, e questo non può che dare fiducia all’ambiente. E se in casa, Corato può contare sul fattore PalaLosito, anche in trasferta le prestazioni sono cresciute in maniera esponenziale. Dopo la non felice prestazione di Giulianova, Corato è stata prima corsara a Nardò, poi ha lottato punto a punto ad Ancona, segno di una crescita fisica e mentale del gruppo. Il primissimo obiettivo della banda Verile è quello di confermare questo trend positivo sul piano della prestazione e sopratutto quello di tornare a fare punti contro una diretta concorrente.

Teramo, nonostante i soli due punti in classifica in sei partite (unica vittoria in casa contro Catanzaro) gioca un’ottima pallacanestro ed eccezion fatta per la pesante sconfitta patita domenica scorsa contro Bisceglie ha lottato fino all’ultima sirena contro avversari ben più attrezzati. Ha perso al fotofinish all’esordio contro Ancona è rimasta in partita fino alla fine contro squadre come Pescara (in casa) e Senigallia (trasferta), pagando un approccio alla partita non trascendentale. É proprio questo forse il tallone d’Achille di una squadra giovane e veloce, l’approccio. Teramo infatti nelle prime sei partite ha sempre chiuso il primo tempo in svantaggio, risultando la squadra peggiore del campionato nei primi 20′. Approccio poi quasi sempre ribaltato nei secondi 20′, dove i biancorossi hanno dimostrato una forza e una tenacia non indifferenti, nonostante la giovanissima età media del roster.

Coach Domizioli ha a disposizione materiale umano di tutto rispetto, che vede negli unici tre senior i pilastri della squadra: il giocatore simbolo è certamente Lagioia, “tre” classe 1986 che calca il parquet della serie B da ormai 12 anni, con medie e minutaggi di tutto rispetto. Altro punto fermo dei teramani è certamente il play Marchetti, classe 1993, scuola Virtus Roma, autentica spina nel fianco per le difese avversarie. Il terzo senior, comunque giovanissimo, è il classe 1991 Matteo Fabi, l’anno scorso a Lecco, alla corte di coach Meneguzzo, vecchia conoscenza del Basket nostrano. Molto interessante e da tenere d’occhio anche la batteria di lunghi in erba: sotto le plance agiscono due giocatori di sicura prospettiva come Aromando, classe 1997 scuola Armani Milano e Pavicevic, centro di 207 cm, nato nel 1999. Completano il roster tanti giovani che hanno dimostrato in questo inizio di stagione di tenere benissimo la categoria.

Questo primo scampolo di campionato ci ha insegnato due cose: non esistono trasferte semplici, non ci sono partite già scritte. In un torneo equilibrato come questo, saranno i dettagli a fare la differenza e certamente battere una diretta rivale per la salvezza a conti fatti, non sarebbe affatto un dettaglio da poco.