Nella partita più importante, nella partita delle conferme, dopo quanto di buono fatto in casa con Mola, Corato cede dopo due quarti di buona intensità, con sprazzi di ottima pallacanestro.. La Virtus vince con il punteggio di 86-63, con il parziale del terzo periodo di 33-15, decisivo per l’economia del match. Certamente i biancoblu hanno centrato una serata di grazia in cui ogni canestro, anche il più difficile, è finito in fondo alla retina, ma questo non basta a giustificare il Corato ammirato nell’ultima parte di gara. La concomitante vittoria di Mola contro Adria infine, regala il pass per la finale regionale proprio a Mola e Molfetta, con i neroverdi costretti anzitempo ad abbandonare il sogno Serie B.

IL MATCH:

I primi 5″ del match sono il nefasto manifesto programmatico, il trailer horror del match che sarà: palla sotto al lungo biancoblu di turno (in questo caso Musci) e canestro facile facile da sotto. Corato comunque nella metà campo avversaria non gioca male e trova una buona continuità a canestro (6-7 al 4′). L’uomo migliore di Molfetta, Samenas è acciaccato per i postumi di un piccolo infortunio patito contro Bari e ha le polveri bagnate, in compenso in questa prima parte del match è l’esperienza di Macernis a farla da padrone. Comollo entra nella difesa neroverde che si taglia con un grissino, come il famoso tonno della pubblicità, l’attacco smette di essere pericoloso. Nemmeno il timeout di un tarantolato coach Carnicella scuote i suoi (16-7 all’8′). Capitan Bagdonavicius e Bricis rendono meno amaro il passivo e alla prima pausa il tabellone recita 18-13 Molfetta.

Idiaru apre le danze, Samenas disegna pallacanestro, Musci da sotto giganteggia e tiranneggia con facilità disarmante, il duo baltico Bricis Benas tiene in scia l’Adriatica. Qui si entra in pieno “Idiaru moment”: il doppio zero prima impatta il match, poi realizza la tripla del vantaggio, dall’altra parte stoppatona su Calò che innesca l’azione della schiacciata di Benas (24-27 a metà quarto). La partita è un piacevole ping pong di emozioni. Il Time out di Delli Carri porta in dote un 6-0 firmato Macernis-Orlando, Yabre accorcia ancora, poi una fiammata griffata De Angelis-Di Diomede vale il nuovo +4 ospite, Cioppa firma il 34-38 di metà gara.

Il Corato ammirato nella prima metà di gara non può che rendere fiduciosi i tifosi neroverdi, ma la partita ospite finisce praticamente qui perché l’approccio al terzo quarto è totalmente sbagliato e dall’altra parte Calò segna anche bendato. Pronti via, bomba dai 9 metri del play, Benas e Musci timbrano il cartellino dal pitturato, bomba Cioppa, bomba Calò, Musci fa ciò che vuole, i viaggianti smettono praticamente di difendere sulle bocche di fuoco molfettesi che fanno canestro praticamente ad ogni affondo (47-43 al 23′). Due liberi di Comollo e Musci costringono coach Carnicella al timeout, ma 17 punti subiti nei primi 4′ di secondo tempo sono troppi. Di Diomede prova a suonare la carica con un canestro più fallo, Idiaru trova il -5, Corato prova ad aggrapparsi come può al match ma la terza bomba del quarto di Calò, sommata al suo canestro da sotto, suonano come un gancio in pieno volto per i viaggianti, che per la prima volta si trovano a scollinare la doppia cifra di svantaggio (58-48 al 28′). Orlando bomba e lay-up, termina così anche il terzo quarto: 67-53.

Sul -14, contro questo Molfetta in giornata di grazia, servirebbe un miracolo sportivo, una reazione d’orgoglio di quelle epiche, ma Corato negli ultimi dieci minuti riesce a fare ancora peggio, con palle perse ed errori banali. Macernis per il +16, cinque punti di un ottimo Cioppa sembrano una piccola luce nel buio del Pala Poli (69-58 al 33′). I neroverdi però qui subiscono un altro black-out, l’ultimo, il decisivo, dal quale non si desteranno più, fallendo a più riprese il canestro del -9 e incassando la bomba di Baraschi dall’angolo che chiude la contesa (76-61 al 37′). Pieno garbage time, gli animi si surriscaldano, Molfetta dalla lunetta sistema le medie e allunga fino al +23 finale, 86-63 il punteggio.

Corato gioca per 22′ prova a restare aggrappata al match nei successivi 5′, infine si scioglie come neve al sole. Negli ultimi dodici minuti i 30 punti subiti sono un’enormità, così come le dimensioni della sconfitta sono difficili da sccettare. Per trovare una debacle così pesante bisogna scorrere le pagine degli almanacchi fino al 15 dicembre 2019, quando Corato perse sempre di 23 punti in quel di Bisceglie (75-52 il finale) in Serie B. Si spegne nel peggiore dei modi dunque il sogno cadetteria per Corato, che il 9 giugno andrà in scena a Bari per una partita che sarà per entrambe le formazioni un’amichevole di congedo dal campionato più strano della storia del basket, con l’augurio e la speranza che l’anno prossimo tutto possa tornare alla normalità.