A Corato il 23 dicembre è un giorno colmo di tradizioni: ci si riunisce con gli amici, si mangia (tanto), si gioca a Tombola, si aspetta “la chiazze” in compagnia. Cento eroi però questo 23 dicembre hanno deciso di abbandonare qualsiasi tradizione per seguire una passione, quella del basket e sono giunti a San Severo per incitare i neroverdi e tentare di spingerli verso un’impresa che avrebbe avuto del clamoroso.

Il calore, l’affetto e l’entusiasmo però non sono bastati a frenare la marcia della capolista, che ha battuto Corato 88-55 inanellando la dodicesima vittoria consecutiva, restando a +4 su Pescara. Corato invece si ferma dopo due affermazioni di fila e resta nel limbo: – 2 dai play-off, +4 dai playout.

Il primo canestro del match è firmato Adriatica Industriale con Leo Marini, ma i neri mettono subito le cose in chiaro con 4 punti di Stanic (MVP con 18 punti, 8/11 dal campo), 3 di Rezzano e 2 di Antonelli. Stella risponde con 5 punti di fila, ma ancora Stanic e Scarponi indirizzano già chiaramente il match (19-7 al 7′). L’Adriatica Industriale soffre molto la difesa impeccabile dei padroni di casa e, complice anche qualche tiro sfortunato non capitalizza quasi nulla. Dall’altra parte i cecchini foggiani viaggiano con medie del 60% e chiudono il primo quarto sul 25-12.

Il secondo periodo parte piano, in due minuti entrambe le squadre non riescono ad andare a referto, poi Piccone da una parte, Marini dall’altra, timbrano il cartellino dai 6,75 mt. Ruggiero prova la fuga definitiva, Marini schiaccia e i tifosi avversari non la prendono bene. I viaggianti pian piano perdono la verve offensiva, mentre i gialloneri fanno girar palla a velocità doppia, così il risultato sul parquet non può essere il dominio netto dei primi, che si ripercuote anche sul punteggio (38-19 al 16′). Cicivè e Stella (16 pti con 6/8 dal campo) siglano un mini parziale di 0-4 San Severo risponde con gli interessi: 9-0 di controparziale e partita chiusa anzitempo già al primo tempo. Al 20′ è 47-23.

Terzo quarto che si apre con Scarponi che risponde a Marini, poi i neri abbassano un po’ i ritmi, allora Corato prova ad approfittare: 5′ di blackout che consentono agli uomini di coach Verile di siglare un parziale importantissimo di 2-15 che costringe coach Salvemini a chiamare time-out. A metà tempo il punteggio dice 55-40 con Corato che sembra come al solito poter tornare da un momento all’altro in partita. Ma questa volta l’avversario è più forte della grinta e della voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo tipica dei neroverdi, così Rezzano e co. rimettono le cose a posto. Un sontuoso Stanic, con Di Donato e Rezzano siglano l’ennesimo parzialone del match (10-0) e richiudono il match (se mai si fosse riaperto). I tifosi coratini continuano a cantare e incitare i propri beniamini, ma la spinta del Palasport quasi esaurito è pazzesca e il terzo periodo si chiude sul 63-40.

Nell’ultimo quarto, con la partita in ghiaccio, Salvemini mette il giovane Petracca, ma la sostanza non cambia: per l’ala classe 1997 12 punti con 5/6 dal campo e i padroni di casa continuano a volare ed allargare la forbice. Antrops e due triple di Amendolagine per l’orgoglio, dall’altra parte i cecchini sanseverini, già fortissimi, sono in giornata di grazia e puniscono quasi ad ogni affondo. A tre minuti dalla fine c’è spazio anche per il giovane Verile e gli under di casa Magnolia, Niro e Coppola. Cambiano gli uomini ma non la sostanza: San Severo batte Corato 88-55 in un match mai in discussione.

Certamente gli obiettivi dell’Adriatica Industriale non passavano dal Palasport di San Severo, però la prestazione oggi offerta dai neroverdi, a prescindere dalla forza di San Severo, non è stata all’altezza delle aspettative dei cento tifosi giunti in terra dauna e gli oltre 500 che hanno visto la partita in tv. Ora il 29 dicembre per l’ultima partita dell’anno solare 2018, Corato è attesa da un altro derby, quello contro Bisceglie in quel di Ruvo. I cugini nerazzurri vengono da 3 sconfitte di fila e non sono nel loro periodo migliore.