Assenti ingiustificati. Adriatica Industriale Basket Corato non pervenuta, rimandata su tutta la linea (o quasi) quella ammirata al Pala Del Mauro di Avellino nel recupero della settima giornata di Serie B Old Wild West. I lupi della Scandone fanno dei neroverdi un sol boccone: 61-45 il finale che non lascia spazio a molte interpretazioni. I padroni di casa, pur non giocando una partita memorabile, sono riusciti a contenere facilmente gli ospiti, apparsi spenti, a tratti spaesati. Un match in salita sin dalle prime battute, in cui gli uomini di Gesmundo non hanno mai trovato le misure al canestro, apparso stregato. Il parziale di 0-11 a fine terzo quarto aveva fatto sperare in un altro ultimo periodo da incorniciare come nelle ultime due uscite stagionali, ma questa volta niente miracolo e sconfitta meritatissima.

I primissimi minuti di gara sono un ottimo trailer del film andato in scena ad Avellino: entrambe le squadre sbagliano molto, anche cose abbastanza semplici, ma i padroni di casa commettono meno errori, mentre gli ospiti sbagliano l’impossibile (8-1 al 3′). Jack Sereni, migliore dei suoi per distacco, segna gli unici otto punti dal campo di questo primo quarto, dall’altra parte emerge cristallina la classe di Hugo Erkmaa (15 pti), play classe 2000, che con tre canestri consecutivi (due dall’arco) scava il primo solco (16-7 al 6′). Locci e Sereni dalla media a tre minuti e mezzo dal termine della prima frazione realizzano gli ultimi canestri del quarto, poi solo tanti errori ambo le parti: 18-9.

Secondo periodo: Dushi e Bianco siglano subito un 4-0 di parziale, Grilli sblocca i viaggianti dopo quasi 6′ di digiuno. I primi 5′ del secondo quarto sono ancor più deficitari del primo per Corato, con l’aggravante che i padroni di casa ora segnano con discreta continuità (29-12 al 16′). Grilli, Stella e Sereni tengono a galla l’Adriatica, Ondo Mengue e Rajacic sentenziano: 33-18 alla pausa lunga. Ma, parafrasando una canzone di Ligabue, il peggio deve ancora venire.

La pausa purtroppo, non scuote gli ospiti, Avellino però ha l’unica colpa di non affondare il colpo decisivo, viaggiando anch’essa a medie piuttosto basse anche grazie ad un Corato più che discreto in fase difensiva. Si segna ancor meno, ma gli otto punti in 6′ targati Erkmaa e Marzaioli bastano e avanzano per allargare la forbice (41-18 al 26′). Corato qui ha un moto di orgoglio e negli ultimi 3′ del quarto gioca da Corato: Grilli, Stella e Sereni (quest’ultimo anche con una tripla sulla sirena) siglano un parziale di 0-11 che fanno aumentare considerevolmente le possibilità di rimonta neroverdi. All’ultima pausa è 41-29.

Nel momento di maggiore difficoltà per i padroni di casa, ecco che il Pala Del Mauro si accende e in un amen gli irpini allungano nuovamente, questa volta in maniera decisiva. Marzaioli piazza la bomba dall’angolo, Rajacic (7 pti) colpisce dalla media, Stella (12 pti e 5 assist) prova a tenere a galla i suoi (46-32 al 33′). Le medie realizzative si alzano ambo le parti, Corato ha piu volte tra le mani la palla per ridurre il gap a tre possessi ma spreca l’impossibile e così Avellino può gestire in scioltezza un vantaggio che non scende mai sotto le 14 lunghezze. Nella fase centrale del periodo gli irpini toccano anche il +22, nel lungo garbage time i neroverdi riducono le distanze e le dimensioni di una sconfitta che resta comunque pesante.

Si ferma dopo due vittorie la striscia positiva dell’Adriatica Industriale, ma a preoccupare, più che i due punti persi per strada, è l’involuzione netta di tutta la squadra, troppo brutta per essere vero. E domenica si va in casa della rivelazione del torneo Sant’Antimo, un’altra trasferta campana, forse sulla carta ancor più dura. Bisogna cambiare marcia e anche in fretta se Corato vuole recitare un ruolo da protagonista in uno dei campionati più equilibrati degli ultimi anni.