Campania ancora indigesta all’Adriatica Industriale Basket Corato, che al Pala Puca di Sant’Antimo cede alla Partenope per 77-72, al termine di un match vibrante e molto combattuto. Decisivo ai fini del risultato è stato il terzo quarto, in cui gli uomini di Gesmundo non hanno espresso la buona pallacanestro dei restanti 30′ e hanno subito un parziale di 23-9. Tante comunque le indicazioni positive dal match, a partire dalla batteria di esterni, tornati prolifici e dal gioco, più fluido ma ancora discontinuo. Resta l’amaro in bocca per qualche possesso sprecato nel combattutissimo finale.
La tripla di Serroni apre le danze, un parziale di 8-0 mette le cose a posto per i padroni di casa. La partita è bella, con le due squadre che trovano subito confidenza con la retina, ma sono certamente i campani a partire meglio, come dimostra il punteggio al 5′ (15-8) trascinati da Gambarota. Corato adotta soluzioni quasi sempre perimetrali e l’ottima giornata di Serroni (16 pti) premia tale scelta. Dall’altra parte invece, la PSA sfrutta il post basso, alimentando la verticalità di Matrone, che con i suoi 210 cm fa il bello e cattivo tempo sotto le plance. Alla pausa è 20-23.
Secondo quarto sul filo dell’equilibrio, ma Adriatica Industriale in palla. La velocità di esecuzione delle giocate è spesso ai limiti della perfezione, mentre in difesa si limitano le bocche da fuoco partenopee. Il risultato è un emozionante colpo su colpo in cui le due squadre non vanno mai oltre i 3 punti di vantaggio. La partita si incattivisce un po’, ma spesso il metro di giudizio dei direttori di gara non è coerente (29 liberi concessi a PSA, 10 a Corato). Il periodo si chiude con un parziale di 0-4 griffato Brunetti-Idiaru e si va alla pausa lunga sul 40-43.
L’ottimo primo tempo lascia ben sperare i tanti tifosi accorsi da Corato in un Pala Puca insolitamente vuoto per la contemporaneità della sfida tra Napoli e Bologna di calcio, ma nel corso del terzo quarto i neroverdi non sono quelli belli e pimpanti dei primi 20′, ma somigliano un po’ troppo a quelli sbiaditi ammirati solo qualche giorno prima ad Avellino. Solo 9 i punti realizzati in questo quarto da Corato e inizio shock con un 14-4 di parziale firmato Carnovali, Provenzani e Matrone (19 punti e 12 rimbalzi per lui). Corato fatica terribilmente a trovare il bersaglio, mentre la Geko continua a realizzare punti con continuità disarmante. L’ottimo apporto dalla panchina di Cioppa (6 punti) serve solo a tamponare le difficoltà pugliesi. Si va all’ultimo riposo sul punteggio di 63-52 (massimo vantaggio).
Ultimi 10′: un – 11 di passivo in trasferta non è quasi mai colmabile, ma i primi 3′ dell’ultimo quarto per Corato sono praticamente perfetti. Trascinati da un Grilli “on fire” (19 pti), gli uomini di Gesmundo piazzano un meraviglioso 0-7 di parziale che riapre in un amen i giochi (63-59 al 33′). Dopo questo exploit però la prima volta nel corso del match, sono le difese ad avere la meglio sugli attacchi e se Sant’Antimo non trova un canestro da ormai 5′, Corato non riesce a trovare il punto per attaccarsi definitivamente all’avversario. Ad uscire dall’empasse ci pensa Carnovali (15 pti). I successivi 120″ poi la Partenope cerca di sigillare il match soprattutto dalla lunetta, con Gambarota (20 pti) infallibile (71-63 al 37′). La bomba di Cioppa rimette in discussione il match, a 40″ dal termine è Serroni a firmare il 73-70 della speranza. Sul finire della gara però i padroni di casa trovano due falli preziosi e fanno 4/4 dalla lunetta fino al 77-72 finale.
La buona prova non basta dunque all’Adriatica Industriale per evitare la seconda sconfitta consecutiva. Sicuramente la pessima prestazione in irpinia è alle spalle, ma la classifica resta deficitaria e il black out del terzo quarto è sicuramente un campanello d’allarme. Domenica si torna a casa, al PalaLosito arriva Valmontone. La parola d’ordine è solo una: vincere.