Quattro decimi di secondo, o se preferite il linguaggio dei numeri 0,4 secondi. Tanto è bastato all’A.S.Basket Corato per passare dal paradiso all’inferno. Il canestro della vittoria, firmato dall’ostunese Baraschi è infatti avvenuto ben oltre il tempo limite. In quattro decimi di secondo è fisicamente impossibile effettuare un tiro come quello effettuato e realizzato dal giocatore ostunese che nella fattispecie, dopo aver ricevuto con due mani il pallone, porta dietro le spalle la mano del lancio e compie due passi con il lancio del pallone stile baseball.

Corato conferma lo starting five con Stella, Morresi, Amendolagine, Cicivè e Bagdonavicius (proprio il match d’andata fu il primo in cui coach Verile inseriva questo quintetto dalla palla a due).
La squadra di coach Romano, reduce dalla sconfitta nel recupero del match in quel di Francavilla, schiera il nuovo acquisto Vignali, Schiano, Baraschi e poi la coppia da 70 pti di media a partita Kasongo e Laquintana.
Inizio in sordina per le due squadre, con Amendolagine che risponde a Kasongo (2-2 al 3’). Laquintana firma i suoi due primi punti del match, ancora Amendolagine con un personale 4-0 di parziale autentica il primo vantaggio neroverde (6-4). Bagdonavicius e Cicivè sembrano avere il controllo nel pitturato, contro un Masciulli non sempre all’altezza dei suoi dirimpettai, Mauro Stella (29 pti, 16 assist e 46 di valutazione) fa il capitano e firma il primo allungo casalingo (14-8 al 7’). Cicivè firma un gioco da 2+1, Ostuni tira fuori testa e orgoglio con un parziale di 2-14 firmato Vignali-Laquintana (31 pti) e chiude avanti 19-24 il primo quarto.
Secondo quarto scoppiettante con Schiano che risponde subito a Cicivè (11 pti), poi Stella e Sgrò (12 pti) firmano il nuovo sorpasso neroverde (31-28 al 14’). Il solito Laquintana non ci sta e firma 5 pti di fila, dall’altra parte ancora uno scatenato Sgrò e il solito Castoro (17 pti), firmano il nuovo +6 Corato (40-34 al 17’). Dopo alcuni minuti di confusione, la partita riprende a viaggiare sui ritmi impostati, con attacchi da fantascienza (55 pti segnati solo nel secondo quarto) e di conseguenza con difese non proprio invalicabili. Morresi e Castoro con la specialità della casa, la bomba dai 6,75, portano Corato al massimo il vantaggio (46-36 al 18’) e i decibel di un Palalosito vestito a festa come non si vedeva da tempo. Dopo le realizzazioni di Masciulli e Laquintana e l’ennesima tripla di Castoro (52-41), Corato esce dal campo troppo presto e prima concede a Kasongo (34 pti, 12 reb) due liberi a 8 secondi dalla fine, poi perde malamente l’ultimo possesso del primo tempo con Baraschi  che in transizione, sulla sirena, firma la tripla del -6 che ridà voce ai tifosi ospiti. Un finale di secondo quarto horror, maledettamente simile per sorte ed interpreti, non per modalità, all’epilogo della gara.
L’onda emotiva della tripla sul gong, sposta, ma solo per un attimo, l’inerzia del match a favore dei viaggianti che con Kasongo e Laquintana fanno tremare il Palalosito, dall’altra parte Morresi e un grande Bagdonavicius (20 pti), tengono i gialloblu a distanza di sicurezza (55-48 al’23’). La gara da qui cambia registro: se nei primi due quarti le due squadre andavano molto a cercare punti nel pitturato, nel terzo periodo i tiratori scelti di ambo le parti si sfidano a chi ha le percentuali più alte e Corato e la partita, se possibile, diventa ancor più palpitante. Stella e Castoro da una parte, Kasongo, Laquintana e Schiano dall’altra, non sbagliano un colpo (o quasi) e il punteggio si impenna fino al clamoroso 81-73 di fine terzo quarto.
Il +8 a 10’ dalla fine, tra le mura amiche è un ottimo tesoretto per gli uomini di Verile che comunque non speculano sul vantaggio e continuano a premere sull’acceleratore, ma Ostuni, ancora con Laquintana e Kasongo, quest’ultimo in grado di realizzare in qualsiasi modo, che sia da terra o con due uomini addosso, prima impattano il match, poi adoperano il sorpasso. Corato non ci sta e spinta da un meraviglioso pubblico del Palalosito, arriva sino al 98-87 a 5’ dalla fine. Castoro porta a 100 i punti casalinghi (prima volta in stagione) e qui praticamente i neroverdi escono di scena: un clamoroso parziale di 4-13 porta gli uomini di coach Romano sul 102-100 e a 7 secondi dalla fine Laquintana con un canestro da dietro (!) il tabellone firma il clamoroso pareggio: 102 pari e time out Corato per far si che l’azione riparta da centrocampo. Il supplementare è nell’aria, ma la partita non è finita. Rimessa di Morresi per Castoro che finta la tripla, penetra in area e infila un canestro dall’altissimo coefficiente di difficoltà. Pubblico del Palalosito e giocatori in visibilio, ma il cronometro dice 0,4 decimi di secondo. Ostuni batte velocemente la rimessa, Baraschi tira alla disperata dall’area di Corato ed insacca irregolarmente il canestro della vittoria.

Al netto di un di una errata decisione arbitrale, l’A.S. Basket Corato resta perplessa sulla gestione arbitrale della gara. Nonostante la presenza del Commissario degli Arbitri, per altro più volte intervenuto durante la gara a correggere le decisioni dei due fischietti, sorge spontaneo chiedersi come mai non sia stato applicato semplicemente il buon senso per venire a capo di episodi discutibili. Il pubblico del PalaLosito è rimasto sbigottito quando durante il secondo quarto di gioco la coppia arbitrale prima fischiava un fallo su Castoro e conseguentemente un fallo antisportivo allo stesso, senza che venissero effettuati i tiri liberi come da regolamento, per poi nel corso della stessa partita ( dopo quasi un minuto di gioco) ritornare sulla decisione ( sotto consigilio del Commissario degli arbitri) ed effettuare i liberi e rimessa per Ostuni. Analogo il caso del raggiungimento del bonus falli, sempre segnalato dall’irreprensibile Commissario arbitrale, che nel controverso episodio finale del tiro di Baraschi ha lasciato facoltà agli arbitri di decidere se convalidare o meno il canestro, preoccupandosi esclusivamente di ricordare che è possibile realizzare un canestro con 0,3 decimi di secondo ma non analizzando la dinamica chiarissima del tiro.

Di questa partita che resterà nostro malgrado nella storia del basket cittadino e non solo però, non tutto è da buttare:
Il parquet mai così bello come oggi, con il nostro stemma lì, imperioso, che fa capire tante cose.
Un calore unico, quasi 900 persone unite sotto la stessa passione, la stessa grinta, la stessa voglia di incitare i propri beniamini.
Centinaia di ragazzi che cantano a squarciagola, tutto il Palazzetto a saltare ed applaudire come davvero non si vedeva da 10 anni.
Il fuoco negli occhi di Benas, Michele, Gaetano, Mauro, Andrea e tutti gli altri.
L’attaccamento alla squadra di Marco, Felice, Antonello e tutto lo staff.
La viscerale passione di una società sana, esperta, che vuole il meglio per questa città e per questa squadra.
Gli applausi convinti del pubblico nonostante l’epilogo assurdo, Hitchcockiano.

Chi voleva atmosfere e partite d’altri tempi è stato ampiamente accontentato. Ora non abbandonateci! Non aspettate un altro Corato Ostuni per cantare, urlare, gremire il palazzetto. Ora abbiamo bisogno del vostro calore, perché con questa atmosfera è davvero tutta un’altra musica. Perché dobbiamo ripartire e l’ostico impegno di domenica prossima a Monteroni non ammette cali di tensione.

A.S. BASKET CORATO 104-105 CESTISTICA OSTUNI

CORATO: Morresi 9, Stella 29, Sgrò 12, D’Imperio, Castoro 17, Cipri, D’Introno, Cicivè 11, Di Bartolomeo, Amendolagine 6, Bagdonavicius 20, Torlontano. All. Verile Aiuto All. Carnicella e Parziale

OSTUNI: Cafarella, Vignali 15, Kasongo 34, Laquintana 31, Schiano 10, Tanzarella 2, Baraschi 6, Masciulli 5, Petraroli, Di Salvatore 2, Giannotte. All. Romano