Sembra non conoscere fine il momento negativo dell’Adriatica Industriale Basket Corato, che si congeda dal 2019 con una sconfitta. Al PalaLosito è la LUISS a festeggiare, con il punteggio di 69-80, al termine di un match difficile da interpretare. Nella prima parte di gara (specie nel primo quarto), gli uomini di coach Gesmundo avevano espresso un’ottima pallacanestro offensiva, concedendo qualcosa in più del solito dietro, ma tenendo stabilmente le redini del match. Col passare dei minuti però il livello della prestazione è gradualmente ma inesorabilmente calato: i neroverdi nel secondo tempo hanno realizzato solo 28 punti e gli ospiti hanno portato a casa i due punti, capitalizzando il blackout casalingo.

La partenza del match è divertente: Serroni e Pasqualin da lontano fanno 3-3 dopo 2′, Brunetti, Stella e ancora Serroni (12 punti nel primo periodo) ritoccano il parziale: 12-8 al 5′. Il piano partita neroverde è chiaro sin dai primi palleggi, fare densità sotto le plance e togliere ossigeno all’ex di turno Infante, per distacco il più prolifico dei suoi in campionato. Questo, almeno all’inizio, confonde le idee dei viaggianti, che comunque restano in scia con l’ottimo Di Carmine, Cioppa Idiaru e Serroni allungano fino al 21-16 all’8′. Poi nella fase conclusiva del periodo una sliding door importante: Idiaru si guadagna due liberi per fallo subito, l’assistant coach di LUISS prima prende tecnico, poi si fa espellere per proteste e Corato può beneficiare di ben 5 tiri dalla lunetta, con la possibilità di andare alla pausa sul +10. I neroverdi però fanno solo 2/5 e per gli ospiti è scampato pericolo: 23-16.

Gli uomini di coach Paccariè, col crisma dei miracolati, entrano in campo con un altro piglio e decidono di adattarsi al gioco pugliese. Con Infante costantemente raddoppiato, sono gli esterni a godere di una più che discreta libertà e colpiscono con regolarità disarmante (12/25 da oltre l’arco), così gli universitari firmano uno 0-8 di parziale che li porta davanti per la prima volta (23-24 al 13′). Serroni prova a trascinare la squadra e rispondere colpo su colpo ai tiratori scelti laziali, e per un bel po’ ci riesce, i neroverdi trovano discreta continuità dalla lunga con Brunetti e Grilli e si riportano avanti (33-32 al 16′). Grilli (13 punti) in questo momento è il fattore offensivo per Corato, di contro Fiorucci e Infante iniziano ad entrare nel match, Pasqualin e Cioppa mettono i sigilli al primo tempo. Nonostante i 27 punti subiti nel solo secondo quarto, Corato è ancora pienamente nel match: 41-43 all’intervallo.

Il rientro in campo è tutto dei lunghi: da un lato Gellera, dall’altro Brunetti trovano subito la via del canestro, Fiorucci e Di Carmine provano a mettere il turbo (45-50 al 24′), ma il terzo periodo è di tutt’altra pasta rispetto ai primi due. Ambo le squadre fanno molta più fatica in fase realizzativa, Corato reinventa il quintetto per una situazione falli non ideale (Stella, Brunetti, Serroni e Sereni già gravati di tre o quattro Falli), proprio Jack Sereni con quattro tiri liberi realizzati tiene l’Adriatica Industriale in scia, la tripla di Serroni riequilibra definitivamente il match (52-53 al 27′). Kekovic, Idiaru e Infante dalla lunetta portano le due squadre all’ultimo riposo sul 55-57.

Visto l’andamento del match, ci si aspetterebbe un ultimo quarto altrettanto combattuto, un entusiasmante punto a punto. La compagine neroverde invece entra in campo molle, impaurita, sotto pressione e subisce un parziale di 2-8 nei primi 150″, grazie anche alla precisione chirurgica ospite dalla lunetta (86% di realizzazione). Kekovic dalla media e Stella riportano a – 4 i padroni di casa (61-65 al 34′) ma Infante, Di Carmine ed uno scatenato Pasqualin (17 punti con 24 di valutazione) firmano un parziale di 0-7 che condanna virtualmente i neroverdi (61-72 al 36′). Grilli prova a riaprirla con una bomba, ma il duo Pasqualin-Navarini non sbaglia praticamente nulla, mentre le ultime azioni di Corato sono un concentrato di errori figli della confusione e del momento infelice. Il PalaLosito, fino ad allora vicino ai propri beniamini, spazientito, comincia a fischiare sonoramente, fino al preludio della sirena che dice 69-80 LUISS.

Niente vittoria sotto l’albero dunque per i neroverdi, che come spesso è capitato nel corso della stagione, calano sul finire del match e non riescono quasi mai a rimontare quando vanno sotto nel punteggio. Una squadra sfilacciata, demoralizzata e incapace di reagire, che non ha ancora trovato l’antidoto a questo bruttissimo momento, una classifica deficitaria (12 punti, fuori dai playoff). Un famoso proverbio dice “anno nuovo vita nuova”: la speranza è che con l’arrivo del 2020, Corato ritrovi l’identità, la serenità, la lucidità e la voglia di divertirsi in campo, cose che ad oggi evidentemente mancano.